domenica 3 giugno 2012

Recensione: La ragazza di fuoco

Attenzione: se non avete letto Hunger Games, evitate di leggere la recensione se non volete ricevere spoiler :)

La ragazza di fuoco
Suzanne Collins
Titolo originale: Catching fire
Pagine: 375
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: € 17,00

Trama
Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Ca-pitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...

Autrice
La sua carriera inizia nel 1991, scrivendo sceneggiature per programmi televisivi per bambini. La sua notorietà si deve per la trilogia di "Hunger Games", sua prima fatica letteraria, che l'ha resa celebre in tutto il mondo.

Recensione
Katniss ha vinto gli Hunger Games ed è riuscita a salvare Peeta, ma non sono tutti contenti. Con il suo gesto Katniss ha fatto arrabbiare le alte sfere di Capitol City e questo non premette nulla di buono.

I due vincitori dell’ultima edizione degli Hunger Games devono compiere il loro Tour della Vittoria, ma Katniss deve stare attenta ad ogni sua mossa. Qualcuno la osserva molto da vicino, il suo gesto ha accesso una scintilla nella popolazione di Panem: qualcuno ha sfidato Capitol City.

Questo secondo episodio della trilogia incomincia un po’ sottotono, ma dopo poco decolla in maniera inaspettata e ti trascina come un turbine a capofitto nella lettura. Non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine per sapere come continua, cosa faranno i personaggi, cosa accadrà di nuovo a Panem. Dopo lo strabiliante esordio fatto con “Hunger Games”, la Collins non delude le aspettative, anzi! Come si riesce ad eguagliare una storia originale, ben scritta e avvincente? Scrivendo un seguito che è più che all’altezza. I colpi di scena non mancano, nuovi personaggi entrano in questa nuova vicenda, senza abbandonare quelli che abbiamo incontrato nel primo episodio.

Vorrei evitare di fare spoiler e anticipazioni riguardo questo episodio perché è talmente adrenalinico, pieno di azioni e svolte inaspettate, che una parola di troppo può rovinare la sorpresa. Io ho evitato di leggere addirittura il risvolto della copertina! Ho apprezzato particolarmente i nuovi personaggi. Se nel primo Hunger Games l’autrice ci ha fatto affezionare a personaggi come Rue e Cinna, in questo secondo episodio ne troviamo altrettanti ben caratterizzati e, devo dirla tutta, mi sono piaciuti un sacco, soprattutto Finnick, Beetee e Wiress. E’ una delle cose che sto apprezzando di più dell’intera trilogia: i personaggi secondari non sono messi a caso ma hanno una funzione, una personalità propria ed una storia.

Ho apprezzato come il personaggio di Katniss abbia un’evoluzione, anche se, a dirla tutta c’è ancora questo lato amoroso/romantico che, in particolar modo all’inizio, continua a sembrarmi fuori luogo e che stoni con la bella storia che sta narrando la Collins. Per fortuna c’è tutto il resto che compensa questa parte e il tutto non prende la piega di un triangolo amoroso, ma si resta concentrati su Panem, Capitol City e i Distretti.

Non si può posare “La ragazza di fuoco”, bisogna continuare a leggerlo fino alla fine. La Collins non si sofferma molto a descrivere e tralasciando le descrizioni, fa sì che la scrittura sia più snella e piena di azione. Si continua a voltare pagina e non ci si rende conto che ne sono passate cento, duecento, trecento… è finito. Per fortuna “Il canto della rivolta” è uscito e ho dovuto aspettare solo un paio di settimane prima di recuperarlo, non oso immaginare dover aspettare più di un anno per leggere la fine. Già, perché la storia finisce lasciando il lettore a bocca aperta.

E adesso? Aprite “Il canto della rivolta” e leggete. (Perché l’avete già comprato, vero?)

Voto: 4/5

Stay Tuned! :)

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